Quando ho visto per la prima volta questo film ho immaginato subito un paese immerso in una verdeggiante campagna americana piena di odori squisiti, poche case e molta tranquillità...
Tipico background paradossale di molti romanzi di Stephen King, indiscusso re dell'Horror.
La cittadina è in realtà Castle Rock e si trova nell'Oregon... adoro quella terra! Così piena di fascino, mistero, eppure così semplice e così naturale. Anche David Lynch ha nascosto le paure e gli incubi deliranti di Twin Peaks dietro quelle colline, quei boschi così accoglienti. La voce fuori campo del film è davvero poetica, coinvolgente, è la voce del protagonista che racconta un ricordo puro di amicizia ormai lontano nel tempo... il tempo perduto di un'avventura in quei boschi, alla ricerca di un corpo travolto da un treno. Reiner è molto elegante nel raccontare questa storia e ciò che mi rimane impresso di questo film sono i volti spensierati dei quattro giovani protagonisti, immortalati per sempre in questa pellicola cinematografica. Ciò che conta nel cinema è raccontare, immaginare, ricordare qualcosa che ci sta a cuore, e questo film più di altri mi riporta ai tempi fanciulli; un film evocativo che appartiene alla memoria più vera e sincera.